
E quando tutto sembrava superato ed il pensiero moderno sembrava essersi emancipato da arcaici pregiudizi di genere... quando le coscienze sembrava si fossero aperte ad accogliere l'altro da sé e ad accettare anche se timidamente il diverso... quando l'interesse verso i gusti e i desideri sessuali del singolo sembravano non essere più motivo di discriminazione.. arriva lei.
Lei che decide “questo concerto non s'ha da fare perché” e cito quasi testualmente:
“le Rivoltelle sono lesbiche e questa è una festa religiosa e quindi potrebbero offendere la morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità”.
Ora, a prescindere se il fatto sussista o meno, e cioè se alle Rivoltelle piaccia Raoul Bova o Belen Rodriguez. A prescindere se tutte le Rivoltelle, o solo la batterista, o la bassista principalmente ma... sicuramente anche le altre due... hai sentito la cantante che ha detto al concerto... a prescindere da tutto questo vociare che sento continuamente dietro di me, mi chiedo come sia possibile che ancora girino a piede libero e soprattutto esprimano liberamente ed impunite il loro pensiero persone di tanta ignoranza.
Mi chiedo come sia possibile ancora giudicare un uomo o una donna in base ad una preferenza sessuale.
Mi chiedo come sia possibile offendere e denigrare e soprattutto impedire ad una band di donne di esibirsi solo perché non si presentano come quattro sgallettate e prive di pensiero autonomo.
Cara Signora, e mi rivolgo a Maria Antonietta di Rossano Calabro sperando che queste parole arrivino anche a chi ha lo stesso pensiero della gentile signora in questione: fino a quando la Calabria sarà abitata da persone come lei sarà ancora più forte e feroce e stimolante la nostra rivoluzione. Quindi grazie!
Saluti affettuosi,
Elena.